EPR è un acronimo che sta per Extended Producer Responsibility, ovvero Responsabilità Estesa al Produttore. Si tratta di una politica per la salvaguardia ambientale che ha avuto impatto sulle leggi di molte nazioni, in Europa e nel mondo. Oggi il tema è particolarmente attuale. Non solo perché la questione ambientale e climatica invita tutti a sviluppare una certa sensibilità in questo senso. Anche perché, per la prima volta, i marketplace sono dichiarati responsabili per il rispetto delle norme di alcuni paesi, come Germania e Francia. La responsabilità di Amazon, quindi, si trasferisce ai venditori che devono prepararsi ad essere conformi alle norme vigenti.
Mia nonna diceva che “Non c’è un pasto gratis nell’universo”. La sua saggezza rimanda al principio per cui l’entropia dell’universo aumenta ed ogni attività umana lascia una sua traccia. È inevitabile: crescendo il numero di abitanti del pianeta terra, cresce il numero di tracce che rimangono. Questo destino ineluttabile ci impone di agire in risposta alla questione ambientale impiegando la nostra intelligenza, quella grazie alla quale siamo diventati la specie dominante. E allora come potersi comportare di fronte al dilagare di una produzione incessante di prodotti che alla fine del loro ciclo vitale diventano spazzatura?
La miglior risposta – venuta in principio da un ingegnere Svedese sulla fine degli anni ‘90 – è stata quella che bisogna pensare allo smaltimento fin da quando si pensa alla produzione.
Nasce in questo modo il concetto di EPR (Extended Producer Responsibility), ovvero Responsabilità Estesa al Produttore. La Responsabilità di cui si parla è proprio quella circa lo s maltimento del prodotto giunto al suo fine vita, che secondo questa prospettiva deve essere interpretata a carico del Produttore. Significa che quando progetti un prodotto devi farlo tenendo a mente cosa accadrà all’atto del suo smaltimento, incentivandone il riciclaggio e pensando all’impatto ambientale che deriva dal suo mancato reintegro nell’economia. Naturalmente il prodotto viene immesso sul mercato con tanto di confezione, imballo, elementi per il trasporto e tante altre parti che, ai fini ambientali, sono altrettanto delicate e degne di attenzione.
La grande ascesa del commercio elettronico ha convinto il legislatore tedesco ad emanare prima una legge rivolta ai produttore di imballaggi e poi rivolta ai venditori. Cosa analoga, diversa nei contenuti ma simile nella sostanza, è avvenuta in Francia.
Nell’essenza, senza entrare in tecnicismi giuridici, chi vende oltre confine spedendo merce in Germania e Francia è tenuto a rispettare le regole prendendosi cura di ciò che accade all’imballo e alla confezione del prodotto nel momento in cui il consumatore dovrà smaltirli.
Credits: https://www.plasticsforchange.org/blog/what-is-epr-extended-producer-responsibility
Per poter continuare a mantenere le proprie offerte in vita su Amazon Germani, i venditori sono tenuti a fare due cose:
Ottenuti i codici LUCID e stipulata la convenzione con un Dual System, potrai immettere sul Seller Central le informazioni richieste per poter evitare che le tue offerte vengano rimosse.
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