Un e-Commerce Manager che stipendio può conseguire? Questa è la domanda a cui vorrei rispondere in modo quanto più esaustivo in questo post. Come solito osserverò le due facce della stessa medaglia. Cercherò quindi di dare risposta anche a quegli imprenditori che si chiedono quando sia giusto remunerare un eCommerce Manager. Se sei in questo caso, ricorda che la nostra associazione svolge un ruolo di reclutamento e che puoi fare richiesta compilando questo formulario.
Partiamo da una prima suddivisione tra lavoratori dipendenti e freelance. Nei casi del primo gruppo si parla senza dubbio di stipendio mentre nei casi che si riferiscono al gruppo di freelance (che svolgono un’attività libero professionale) è più corretto parlare di reddito in generale.
L’esperienza mi insegna che la scelta di intraprendere una carriera da lavoratore dipendente o da libero professionista non va mai forzata (mi capita ancora di leggere annunci di lavoro in cui “si richiede la partita IVA”). È una scelta che dipende dalla disponibilità di accettare una forma di incertezza nella propria vita, dalle ambizioni, dalle pregresse esperienze e da altre questioni più o meno intime che è giusto rimangano nella sfera del privato. E se oggi hai una visione del mondo, non è detto che la tua visione cambi in un futuro anche prossimo.
Affrontiamo allora lo stesso tema secondo questa primissima suddivisione.
Qui valgono i contratti negoziati collettivamente (si parla di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, abbreviato in CCNL). Non c’è nulla di nuovo. Un e-Commerce Manager può guadagnare di più (o di meno) in relazione al suo inquadramento ed all’industria cui fa riferimento il CCNL. Una precisazione andrebbe piuttosto fatta circa l’etichetta sul biglietto da visita. Essere “manager” dovrebbe implicare un ruolo di responsabilità, il quale a sua volta si dovrebbe tradurre in un contratto che si fondi su obiettivi raggiunti. Un e-Commerce Manager si dovrebbe essere inquadrato da Quadro in su (da Wikipedia riporto qui la definizione per Quadro “Si tratta di lavoratori subordinati intermedi come posizione tra dirigenti e impiegati che dipendono direttamente dall’imprenditore o dai dirigenti e che svolgono attività di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa.”). Da un inquadramento in qualità di Impiegato, forse sarebbe preferibile parlare di e-Commerce Specialist.
Detto questo i lavoratori dipendenti che rientrano in queste categorie hanno stipendi che possono essere da 25.000€ di RAL (acronimo che sta per Retribuzione Annua Lorda), per figure con poche esperienze pregresse, fino a contratti da 100.000€ di RAL per figure dirigenziali.
In questo ambito non esiste un inquadramento condiviso. Le abilità del freelance sono anche a carattere commerciale e la sua dimestichezza, consapevolezza o spregiudicatezza, che preferisco rinominare con “overconfidence”, stabiliranno la cifra che riterrà equa per iniziare una collaborazione.
Nella mia esperienza, un e-Commerce Manager free lance prevede accordi da 600€ fino a 2.500€ mensili in ragione del grado di complessità che è chiamato gestire (dall’avvio di una iniziativa e-Commerce, che rappresenta il più complesso dei progetti, fino alla gestione di un singolo canale, come può essere Amazon, per un’azienda che ha già validato il suo prodotto ed il modello di business).
Negli accordi che suggeriamo ai membri della nostra community, normalmente, prevediamo anche una parte variabile al raggiungimento di obiettivi che vengono condivisi con l’imprenditore. Anche in relazione alla durata, suggeriamo sempre di stipulare contratti particolarmente flessibili e che sono orientati a fidelizzare l’azienda cliente più per il valore ceduto che non per una firma su un foglio. In questo modo l’imprenditore sottoscriverà l’accordo con una garanzia implicita e con un approccio che si possa fondare sulla fiducia reciproca.
Naturalmente la retribuzione è (o perlomeno, dovrebbe essere) strettamente correlata alle competenze ed alle esperienze pregresse. Le competenze di una figura professionale di questo ambito si dicono “procedurali”: bisogna sapere cosa fare e come farlo. Le esperienze, invece, consentono di tradurre il proprio patrimonio formativo/informativo sotto una forma più “raffinata” e che offre l’opportunità di spostarsi agevolmente tra ambiti del sapere differenti mitigando una forma di miopia offerta da una “competenza di dominio”. Questo principio è ben espresso dalla piramide DIKW.
Allo stesso tempo vale un principio, per il quale mi trovo in disaccordo con il pensiero mainstream (non ne sono sicuro, ma sovente ho questa percezione :), che la remunerazione per tramite di benefici materiali (quali sono lo stipendio, i buoni pasto, gli straordinari, ecc.) è meno rilevante del compenso in benefici immateriali (come la libertà di azione, l’autonomia, lo sviluppo professionale, la possibilità di decidere, ecc.).
Qui lo stesso messaggio è diretto agli e-Commerce Manager ed agli imprenditori, declinato secondo le due prospettive differenti:
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