Amazon Buy With Prime è il programma che consente ai venditori online dotati di un proprio sito e-commerce di sfruttare la logistica di Amazon e attrarre utenti abbonati al servizio Prime per incrementare le vendite. Nell’era digitale in cui viviamo, il commercio elettronico è diventato parte integrante delle nostre vite, semplificando notevolmente il modo in cui facciamo acquisti ed uno dei principali protagonisti di questa trasformazione è Amazon.
Il gigante del commercio online che continua a ridefinire l’esperienza di shopping per milioni di persone in tutto il mondo. Tra le numerose opzioni e servizi offerti da Amazon, spicca Amazon Buy with Prime, un’iniziativa che promette di rendere gli acquisti online più comodi, convenienti e vantaggiosi per i membri Prime.
In questo articolo, esploreremo cos’è Amazon Buy with Prime e come funziona, analizzando il modo in cui Amazon sfrutta asset immateriali per eseguire con successo la sua strategia.
Quando la società di Jeff Bezos, Cadabra, ha pubblicato il suo primo sito certamente non poteva prevedere lo sviluppo che avrebbe avuto nei successivi 30 anni circa.
La società ha cambiato nome poco dopo in Amazon ma il desiderio di diventare l’everything store era certamente la visione dichiarata del suo fondatore.
Nessuno avrebbe detto però, fondatore compreso (potrei scommetterci), che il sito e-commerce in cui trovare qualunque cosa sarebbe divenuto il fornitore numero uno per siti di e-commerce.
Perché è proprio così: Amazon è un retailer online sui generis, il cui gettito maggiore in termini di ricavi viene da servizi offerti ad altri retailer online, più che dalle vendite.
Secondo una ricerca di Marketplace Pulse, infatti, i ricavi dalle vendite online sono quasi la metà dei ricavi che vengono dalla somma di vendite del marketplace più pubblicità.
Fonte: https://www.marketplacepulse.com/articles/amazons-evolution-to-retail-infrastructure-provider
I servizi, naturalmente, non si fermano alla possibilità di vendere sul marketplace o alla pubblicità. Amazon va oltre mettendo a disposizione ad esempio:
Questa posizione privilegiata è frutto degli investimenti multimilionari in innovazione, che hanno dato ad Amazon la possibilità di contare su assett immateriali che “affitta” a rivenditori terzi.
Ad esempio i negozi Amazon Go – che dispongono di una tecnologia sofisticata per consentire una esperienza di acquisto completamente “cashless” e priva di frizioni (il consumatore entra, viene identificato con l’APP, mette la merce nel carrello, esce e vede addebitata la spesa sulla sua carta di credito) – sono resi possibili da una infrastruttura hardware e software complessa ed articolata.
Gli assett, combinati, danno origine ad altri servizi come “Buy with Prime” il pulsante ospitato dai rivenditori sul proprio sito e-commerce che consente di fare il checkout con l’account Amazon e ottenere una spedizione rapida a partire da uno dei Centri Logistici di Amazon.
L’idea di fondo del programma è semplicissima: se hai un sito e-commerce e vuoi garantire un’esperienza di acquisto identica a quella che riserva Amazon ai suoi utenti Prime, allora Amazon Buy With Prime fa al caso tuo.
I clienti abbonati a Prime, infatti, vedranno il badge “Buy with Prime” e potranno:
Per il titolare del negozio, invece, Amazon si occuperà per ogni ordine di:
Sotto un profilo operativo sono necessari una serie di requisiti per il venditore che vuole aderire al programma, tra cui:
A differenza degli ordini conseguiti sul marketplace, in questo caso ogni informazione relativa all’acquirente viene passata al merchant, il quale può attivare una serie di iniziative marketing sul cliente acquisito.
Per il calcolo dei costi, oltre ai canonici costi per lo stoccaggio e la spedizione, è da conteggiare una “Prime service fee” del 3% su ogni ordine con un minimo di 1,50€ per ordine. La Prime service fee è quella che consente – di fatto – di aderire a questo programma.
Amazon Buy with Prime è un programma interessante che rende senza dubbio priva di frizioni la fase di acquisto per ogni singolo sito e-commerce. In particolare per il Prime Day, Amazon offre visibilità a tutti i merchant che aderiscono al programma e che ogni anno crescono nel numero.
Allo stesso tempo è notevole come Amazon sia riuscita ad esporre i suoi assett (materiali ed immateriali) a venditori terzi per creare maggior valore e “ripartire” i costi di sviluppo tramutandoli in investimenti redditizi.
Questo percorso imprevedibile, che Amazon ha compiuto dai suoi esordi ad oggi, invita ad una riflessione sulla strategia di impresa.
Per prima cosa è bene ricordare, quando osserviamo le storie di impresa a ritroso, che vediamo percorsi lineari e precisi ma che – più spesso – quei percorsi sono imprevedibili, caotici e soprattutto determinati da episodi (come quello che ha condotto Amazon ad abbandonare la tecnologia server di Sun e passare a Linux: cosa sarebbe successo se questo delicato passaggio fosse andato storto?).
Ed infine che ciò su cui ci si dovrebbe concentrare consiste nella cessione di valore. L’osservazione empirica di ciò che gli utenti vogliono, quale direzione prendono “spontaneamente” e dove dimostrano interesse dovrebbe essere l’atteggiamento alla base del fare impresa oggi, in una economia affollata da prodotti e servizi ed una competizione globale.
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